The Brightest Star

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Ico-sht2.svgStagione 1 di Short Treks
Numero di produzione: 103
Première americana: {{{EpisodiData USA}}}
Première italiana: {{{EpisodiData ITA}}}
Sequenza di trasmissione:
Prima TV USA: {{{EpisodiUSA}}}
Week Of della prima trasmissione USA:
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Prima TV su Telemontecarlo: {{{EpisodiTMC}}}
Prima TV su CBS All Access: giovedì 6 dicembre 2018
Prima TV su Netflix: giovedì 17 gennaio 2019
Sequenza di trasmissione su Rete Quattro: {{{EpisodiR4}}}
Codice del The Next Generation Companion: {{{EpisodiCOD}}}
DVD europeo in cui è presente l'episodio:
VHS britannica dell'episodio:
Storia:
Sceneggiatura:
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Regia: Douglas Aarniokoski
Musica:
Produttore: {{{EpisodiProduttore}}}
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Produttore esecutivo: {{{EpisodiProd.Exec.}}}
Produttore associato: {{{EpisodiProd.Assoc.}}}
Consulente esecutivo: {{{EpisodiCons.Exec.}}}
Costo di produzione: {{{EpisodiCosto}}}
Incassi al botteghino: {{{EpisodiIncassi}}}
Durata:
Titolo nella collana La pista delle stelle: {{{EpisodiPST}}}
Titolo italiano: La stella più brillante
Titolo italiano scelto da Telemontecarlo: {{{EpisodiIT (TMC)}}}
Titolo spagnolo:
Titolo francese:
Titolo tedesco:
Titolo giapponese:
Titolo portoghese: {{{EpisodiPT}}}
Titolo brasiliano:
Titolo afrikaans (Sudafrica): {{{EpisodiZA (af)}}}
Titolo zulu (Sudafrica): {{{EpisodiZA (zu)}}}
Sonoro: {{{EpisodiSonoro}}}
Effetti speciali: {{{EpisodiSFX}}}
Rating americano: {{{EpisodiRating USA}}}
Titolo nell'edizione italiana in DVD: {{{EpisodiDVDITA}}}
Titolo provvisorio: {{{EpisodiPRO}}}
Titolo italiano proposto dallo STIC: {{{EpisodiSTIC}}}
Data delle versioni dello script:
Data delle riprese: {{{EpisodiRIP}}}
Anno della timeline: {{{EpisodiTimeline}}}

Personaggi e interpreti

Attori protagonisti

Attori co-protagonisti

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The Brightest Star è un episodio della prima stagione di Star Trek: Short Treks.

Prima di diventare il primo Kelpiano a unirsi alla Flotta Stellare, Saru viveva una vita semplice con il padre e la sorella sul loro pianeta natale Kaminar. Il giovane Saru, dotato di una ingegnosità e di una curiosità rare tra i suoi simili, ambisce a scoprire che cosa c'è oltre ai confini del proprio villaggio: proprio questa ambizione lo condurrà lungo un sentiero inaspettato.[1]

Trama

Vediamo un giovane Saru su Kaminar, il pianeta natale dei Kelpiani: abita in un villaggio ed è dedito alla raccolta di un tipo di alga marina.
Saru racconta come lui abbia sempre provato speranza guardando le stelle, diversamente dai suoi simili che invece vi vedono solo morte e la accettano volentieri. I Kelpiani, infatti, quando vengono "presi" ed è il momento del "raccolto", camminano serenamente verso la loro fine: il sacerdote infatti insegna che il sacrificio serve a mantenere un equilibrio superiore su Kaminar. Nove Kelpiani vengono condotti all'interno di un cerchio di pietre sotto un monolite di colore nero e rosso e scompaiono poco dopo in un bagliore accecante.

Il sacerdote torna a casa con un misterioso oggetto e, alle domande di suo figlio Saru, risponde che si tratta di un componente tecnologico caduto dalla nave Ba'ul. Gli spiega che tenere oggetti simili è proibito e Saru è incaricato di disfarsene la sera stessa.
Durante una discussione, Saru chiede al padre che cosa ci sia in cielo oltre ai Ba'ul e se non sia possibile per i Kelpiani volare via dal pianeta. Il padre lo zittisce dicendogli che i Ba'ul necessitano dei Kelpiani per il loro sostentamento e il loro sacrificio è necessario per mantenere l'equilibrio che li fa vivere in pace. Così è sempre stato e così sarà per sempre.
Saru non è per nulla convinto né contento di queste spiegazioni e si chiede come mai la tecnologia Ba'ul sia proibita. Per questa ragione, decide di tenere l'oggetto misterioso e di sperimentare con esso, trovando infine il modo di utilizzarlo per contattare qualcuno al di fuori del pianeta.

I giorni passano in silenzio, ma Saru non perde le speranze e sogna sempre le stelle. Finché, una notte, dal ricetrasmettitore arriva un messaggio di saluto. Tempo dopo, giunge una nuova notifica secondo cui il giorno è arrivato: Saru si reca su una altura fuori dal villaggio e assiste all'arrivo di un velivolo.
Si tratta di uno shuttle della USS Shenzou da cui scende il Tenente Philippa Georgiou: la donna usa il traduttore universale incorporato nel suo comunicatore per salutare Saru e annunciargli che lui è il primo e unico Kelpiano ad aver utilizzato un pezzo di tecnologia Ba'ul e ad averlo usato come un segnalatore. Georgiou offre a Saru di andare con lei, ma gli annuncia che sarà impossibile per lui ritornare al suo pianeta e aiutare i suoi simili a causa di molte regole complicate. Saru è visibilmente combattuto, ma dopo uno sguardo al suo villaggio capisce che il suo posto non è più lì.

Il kelpiano accetta la proposta di lasciare il pianeta e sale a bordo della navetta che entra in curvatura sotto gli occhi di sua sorella.

Sezioni

In questo episodio…

  • Vediamo che Kaminar ha almeno due lune

Note

  • I Kelpiani pregano in maniera simile a molte religioni terrestri giungendo le mani, ma incrociano le braccia e avvicinano i dorsi invece dei palmi
  • Saru e gli altri abitanti del villaggio lavorano sia nell'acqua che nei boschi, ma sembrano raccoglitori e non contadini. Hanno strumenti semplici, forse di osso o di pietra, conoscono però la scrittura. Hanno un qualche tipo di inchiostro in un calamaio e scrivono su una sorta di pergamena
  • Lo shuttle visto in The Brightest Star è identificato dalla sigla SHN 03. Considerando che gli shuttle della Discovery hanno sigla DSC, si era originariamente pensato che, seguendo uno standard, quella potesse essere una navetta della Shenzhou. In The Sounds of Thunder, tuttavia, viene detto che Philippa Georgiou all'epoca era ufficiale della USS Archimedes.
  • Gli sceneggiatori di questo episodio Bo Yeon Kim and Erika Lippoldt hanno rilasciato una interessante intervista alla rivista online SyFy Wire dove chiariscono alcuni punti su questo episodio [2]:
    • Gli eventi si svolgono circa 10 anni prima dell'arrivo sulla Shenzou di Burnham – visto in un flashback in Battle at the Binary Stars – quindi 18 anni prima della prima stagione di Star Trek: Discovery, indicativamente nel 2238
    • La battuta «If we were meant to go to the stars, we would have wings» del padre di Saru è una parafrasi involontaria di Kirk in Return to Tomorrow
    • La sottomissione dei Kelpiani da parte dei Ba'ul dovrebbe essere un parallelo con l'Occupazione giapponese della Corea.
    • L'intenzione originale di Saru era quella di tornare effettivamente sul suo pianeta e aiutare il suo popolo, come discusso alla fine dell'episodio, ma dopo aver frequentato l'Accademia, Saru si è convinto dell'importanza dell'Ordine Generale 1 e ha capito che violarlo avrebbe recato danno non solo a lui, ma, in ultima analisi, a tutto il suo popolo
    • Per quanto riguarda l'identità dell'ufficiale comandante della Shenzou in questo periodo ed eventuali ripercussioni di quanto visto qui sul comportamento di Saru nella seconda stagione, i due sceneggiatori hanno dichiarato di doversi tenere sul vago: questo potrebbe significare che questi due argomenti sono effettivamente rilevanti per il resto della serie
  • In un'altra intervista [3] Doug Jones ha rilasciato due importanti dichiarazioni:
    • «When talking about it in season one, I pictured it more like cattle being herded, more of a farming situation that my people went along with. I looked at the script [di Brightest Star N.d.R.] and saw it was more ritualistic. That was a bit of a surprise, but a good one that makes more sense. We’re sentient beings; we’re smart, we’re imaginative and emotional beings that can connect and have families. So it wouldn’t make sense that we would act like cattle. We accept the ritualistic religious aspect that there’s a great balance to be had, and we’re a part of that.» Possiamo quindi immaginare che i Ba'ul siano i predatori dei Kelpiani discussi fin dal primo episodio di Discovery
    • «The biggest conundrum in any contact with Kaminar is I’m forbidden to go back there. A warp society that has all this technology is not allowed to interfere with the natural progression of a pre-warp society. It needs to happen on its own; they need to discover and develop things on their own. Now that I’ve lived on a starship and achieved the rank of first officer, I know so much. I want to save them from the hurting and the culling experience that we’ve always known, but I can’t go back and interfere. That’s the big thing you’ll see me wrestling with.» Anche l'attore conferma quindi quando dichiarato dagli sceneggiatori e riportato sopra

YATI

  • Sembra piuttosto strano che Saru, indipendentemente dalla sua curiosità o ingegnosità, possa aver compreso il funzionamento del dispositivo e possa averlo smontato e poi rimontato come una ricetrasmittente.
    • In un paio di scene, sembra che Saru segua una qualche specie di manuale di istruzioni per smontare e rimontare l'apparecchio. Da dove viene questa documentazione? Chi l'ha scritta? A chi era originariamente destinata?
  • È quantomeno strano che Saru sia riuscito a mandare un messaggio captato solo dalla Flotta Stellare e non dai Ba'ul pur usando un loro trasmettitore
  • Come ha fatto Saru a tradurre lo Standard? Come ha fatto a sapere dove recarsi per incontrare Georgiou?
  • La navetta entra in curvatura non solo vicino al pianeta, ma addirittura nell'atmosfera, poco sopra la superficie

Blooper

Produzione

Okudagram

  • il primo messaggio ricevuto da Saru recita /HELLO (mancherebbe la parola "World" per renderlo più riconoscibile 🙂), il secondo messaggio è invece /TODAY.

Premi

  • La costumista Gersha Phillips è stata nomianta per un Costume Design Guild Award e ha usato il proprio account Instagram per pubblicare una serie di bozzetti e dietro le quinte riguardanti questo episodio.[4]

Citazioni

Saru a Giorgiou: My place is no longer here.

Monologo finale di Saru: I saw hope, in the stars. It was stronger than fear. And I went towards it.

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