The Last Generation

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Ico-pic.SVGStagione 3 di Picard
Titolo italiano:L'Ultima Generazione
Stagione:3
Posizione nella lista:10
Numero di produzione:310
Scritto da:Terry Matalas
Regista:Terry Matalas
Data di pubblicazione originale: Paramount+
Data di pubblicazione in Italia: Amazon Prime Video
Anno della timeline:
Personaggi e interpreti DT
Attori co-protagonisti

Attori ospiti

Attori in ruoli non accreditati

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Vox nessuno

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The Last Generation è l'episodio finale della terza stagione e della serie Star Trek: Picard.

La Stazione Probert è l'ultima linea di difesa della Terra prima che la flotta assimilata dai Borg possa sferrare un attacco devastante. L'equipaggio della Enterprise-D è l'unica speranza di salvezza, ma Picard e i suoi colleghi dovranno affrontare pericoli mortali e difficoltà apparentemente insormontabili per sconfiggere il loro nemico di sempre. Nel tentativo di salvare la Terra, Beverly Crusher e Picard dovranno trovare il modo di salvare Jack Crusher, mentre gli ufficiali anziani della Titan tenteranno una disperata difesa della loro nave e della Terra.

Trama

Primo atto

Secondo atto

Terzo atto

Quarto atto

Mid-credits

Jack Crusher sta sistemando gli effetti personali nel proprio alloggio quando la sua attenzione viene catturata da una persona apparentemente apparsa dal nulla. Il giovane lo riconosce dai racconti del padre: si tratta di Q. Jack gli domanda come possa trovarsi lì dopo essere apparentemente morto un anno prima. Q risponde di non pensare in maniera troppo tridimensionale, ma soprattutto di ricordarsi che, anche se il processo contro suo padre è concluso, quello per lui si trova solo all'inizio.

Sezioni

In questo episodio…

Note

  • In questo episodio la Enterprise-D risulta più manovrabile, veloce, bene armata e resistente contro gli attacchi Borg di quanto si sia mai visto in passato. Per quanto effettivamente la tecnologia della Flotta sia progredita molto nei decenni passati dall'ultima volta che abbiamo visto quella nave in azione, sembra davvero difficile pensare che Geordi abbia incorporato tutte queste modifiche in un vascello tanto vecchio, sapendo soprattutto che la sezione motori non è stata ricostruita, ma anch'essa recuperata e restaurata dalla Syracuse. Considerando che la nave era destinata a un museo e che le armi sono state imbarcate in fretta e furia (Vox) è incredibile pensare quanto sia risultata efficace nel combattere un cubo Borg tanto grande, anche se operativo solo in parte.
  • Contrariamente a quanto mostrato sul visore della Enterprise (discusso sotto), la produzione ha spiegato[1] che il cubo misura 25 km di lato e che le "antenne" si estendono dalla sua superficie per 10 o 15 km. Le dimensioni completamente diverse dalle navi Borg incontrate in precedenza, ci fa pensare che questa sia forse una struttura diversa dagli altri cubi. Potrebbe essere una sorta di "base" o "centro comando", il che spiegherebbe anche per quale motivo la Enterprise lo ho potuto combattere così efficacemente.
  • Anche la resistenza della Stazione Probert contro gli attacchi coordinati di centinaia di navi della Flotta Stellare sembra essere esagerata, rispetto a quanto abbiamo visto spesso in Star Trek circa il rapporto tra attacco e difesa. La struttura subisce continui impatti diretti riuscendo però ogni volta a dissipare il colpo, quando sovente abbiamo visto un numero ben inferiore di colpi a segno essere sufficiente per causare la distruzione dell'unità.
  • Il titolo di There Is A Tide… viene dalla tragedia di Shakespeare "Giulio Cesare"; in The Last Generation, Jean-Luc Picard fa un brindisi citando il brano intero da cui è tratto il titolo. La traduzione italiana è: «C'è una marea nelle cose degli uomini / che, colta al flusso, mena alla fortuna; / negletta, tutto il viaggio della vita / s'incaglia su fondali di miserie» (Bruto: atto IV, scena III).
  • In questo episodio si sprecano i riferimenti all'universo di Guerre stellari. La tematica basilare della dualità bene-male e padre-figlio è forte in entrambi i casi, qui in maniera ribaltata rispetto all'altro franchise. Il cubo Borg enorme, nero e minaccioso fa chiaramente il paio con la "Morte Nera" e la "Base Starkiller", il volo della Enterprise-D verso il centro per distruggere il trasmettitore ricorda da vicino vari attacchi visti negli Episodi 4, 6 e 7 di Guerre Stellari per la distruzione del nucleo energetico delle rispettive basi nemiche.
  • Schieramento delle navi stellari in occasione del 250° Giorno della Frontiera
    Schieramento delle navi stellari in occasione del 250° Giorno della Frontiera
    Il ricercatore associato Jörg Hillebrand ha analizzato minuziosamente le immagini da Vox e The Last Generation calcolando il totale di 339 navi facenti parte di 17 classi[2]. Questo calcolo ci fa pensare che questa "flotta" non sia tutta la Flotta Stellare, intesa come totalità delle navi appartenenti all'organizzazione, ma che sia invece una "flotta" nel senso di insieme di navi che viaggiano in gruppo. Potrebbe essere l'equivalente federale della arcinota Home Fleet.

47

  • Il messaggio del Presidente della Federazione ha il Protocollo 762-ALPHA (76-2 = 74).
  • Sul fianco della consolle di sinistra della Enterprise-D si legge 47|Operations Management 01-3924
  • Le due Enterprise che si vedono nell'episodio sono la Enterprise-D e la Enterprise-G, le cui lettere sono rispettivamente la quarta e la settima dell'alfabeto.

YATI

  • Il corpo di Picard è sintetico, senza impianti tecnologici o biologici dei Borg: è impossibile che una volta a bordo del cubo riesca a percepire alcunché dal Collettivo, quando non è fisicamente collegato.
  • Sembra che gli ufficiali assimilati si trovino solo a bordo delle navi della Flotta, ma sia sulla Stazione Probert che sulla Terra devono sicuramente trovarsi migliaia di giovani che abbiano usato il teletrasporto almeno una volta.
  • Una volta distrutto il cubo, sembra che la situazione torni alla normalità, ma in realtà la Flotta si trova a dover fronteggiare una catastrofe di proporzioni immani. Durante lo scontro sicuramente sono morti migliaia di ufficiali esperti, altrettanti migliaia giovani avranno subito una esperienza estremamente stressante e potenzialmente distruttiva per la loro psiche. La Stazione Probert è stata quasi distrutta, così come molte navi e altre danneggiate seriamente. Davvero incredibile che, dopo solo un anno, tutto sembri tranquillo.
  • Differentemente da Picard, assimilato con la forza e costretto a collaborare come Locutus, Jack si è praticamente consegnato alla Regina e non è chiaro quanta resistenza abbia opposto alla assimilazione. Decisamente incredibile che una persona del genere sia, non solo a piede libero, ma addirittura arruolato come ufficiale con un percorso privilegiato e accelerato. Anche considerando il nepotismo che viene citato con onestà, la cosa non sta in piedi.
  • Quando la Titan si trovava nella Nebulosa Ryton, Jack Crusher era ostracizzato dall'equipaggio per la sola ragione di essere oggetto di Vadic. Qui, dopo aver partecipato alle azioni dei Borg, viene accolto a braccia aperte dallo stesso equipaggio.

Okudagram

  • Osservando attentamente l'analisi tattica del cubo Borg sullo visore della Enterprise-D si può leggere che misura 3 km di lato, 28 km³ di volume, che lo scafo è composto da Tritanio e che la sua fonte energetica è al 36%. Si vede inoltre che il volo al suo interno ha al massimo il 12% di probabilità di riuscita.
    Il lato di 3 km è coerente con osservazioni fatte nella Star Trek: The Next Generation e in Star Trek: Voyager, tuttavia quando la Enterprise-D effettua un fly-by oppure vola al suo interno, sembra che sia molte volte più piccola (3 km rappresentano meno di 5 lunghezze della nave della Flotta). Però la produzione ha smentito questo dato, attribuendo piuttosto al cubo un lato di 25 km (vedi Note).

Versione Italiana

Citazioni

Anton Chekov: This is President Anton Chekov of the United Federation of Planets broadcasting on all emergency channels. Do not approach Earth. A signal of unknown origin has turned our young against us. They have been assimilated by the Borg. Our fleet has been compromised and as we speak, our planetary defences are falling. Sol Station is defending Earth as best it can. But we're almost out of time. We have not been able to find a way to stop this Borg signal and unassimilate our young. But I know if my father were here, he'd remind us all that hope is never lost. There are always possibilities. Until then, I implore you: save yourselves.

M-5-10: So much pain. So much misery inflicted on so many. I hate them.

Beverly: There. It is moving so fast, but that's a human brain wave, not Borg.
Picard: Maybe I can somehow use that to narrow down Jack's location.
Beverly: You're going down there.
Picard: I need you to lead me to him. You brought him this far. Let me bring him home.
Riker: You're not going alone.
Worf: And I will make it a threesome.
Riker: Do you even hear yourself?
M-5-10: Captain, you know I have experience with the Borg. I should go.
Picard: Mr. Data, we need you here. There's no telling what the cube is going to do next.
M-5-10: Bu-But Captain…
Beverly: Believe me, Data. No one wants to tear them limb from limb more than I do, but right now we need every advantage we can get, and that means having you on this ship.
Picard: Very well. Number One, Mr. Worf, once aboard the cube, locate the beacon and transmit its coordinates back to the Enterprise. Mr. La Forge, you have the bridge.
La Forge: Aye, sir.
Picard: It's been an honor serving with you all.

Jack: You told my father that humanity's trial was over.
Q: It is. For him. But I'm here today because of you. You see, yours, Jack… has just begun.

Continuity

  • Nella schermata che accompagna il messaggio del Presidente Anton Chekov vediamo interessanti riferimenti:
  • Se la Enterprise-G viene varata nel 2402, allora, almeno secondo la timeline di Azati Prime, saranno varate non più di tre navi con quel nome nei 150 anni successivi circa, visto che a metà del XXVI secolo risulta essere in servizio la Enterprise-J.
  • Nell'episodio precedente avevamo scoperto che esistevano ancora Borg con velleità di assimilazione; in questo episodio però, da quello che afferma la Regina e da quanto vediamo sul cubo nascosto nei gas di Giove, essi sembrano essere ridotti ad una manciata di droni, i quali hanno però acquisito la capacità di riprodursi come gli esseri biologici, potendo quindi alternare l'assimilazione all'annientamento (ma già in Q Who? veniva fatto intendere come in The Neutral Zone fossero stati gli stessi a distruggere gli avamposti federali vicino alla zona neutrale romulana).
    Non è chiaro che fine abbiano fatto tutte le loro altre forze, per esempio quelle presenti nel quadrante Delta; la regina afferma che l'accordo con i Cambianti è stato possibile perché entrambe le specie condividono il fatto di aver perso una generazione a causa della Flotta Stellare, ma se nel caso dei mutaforma c'è stata la Guerra del Dominio ed il virus della Sezione 31, nel caso dei Borg gli scontri con la Federazione hanno sempre visto un uso limitato delle loro risorse, a meno che le conseguenze del virus di Endgame - Part II siano state molto più estese di quelle che si sono fatte implicitamente intendere finora (per esempio, col fatto che la rete di condotti a transcurvatura ha mantenuto la sua integrità).
  • C'è più di un riferimento a Star Trek IV: il messaggio del Presidente di evitare la Terra e di mettersi in salvo ricorda quello trasmesso durante la crisi della sonda delle megattere, mentre il fatto che alla fine gli ufficiali vengano perdonati per le loro azioni insubordinatorie, così come alcuni di loro assegnati ad una nave che viene ribattezzata Enterprise, è memore del finale di tale film.
  • «There are always possibilities» è una frase usata da Spock che ha grande rilevanza in Star Trek II: The Wrath of Khan e Star Trek III: The Search for Spock.
  • Ci sono anche riferimenti a First Contact, come il fatto che la Regina Borg dica (di nuovo) a Picard che lo renderà testimone della fine del suo futuro. Inoltre le sequenze che riguardano Picard e Locutus vengono da quel film.
  • La battuta di Data a proposito di una filastrocca da terminare si riferisce «There was a young lady from Venus, whose body was shaped like a–», una volgarità che Data stava per ripetere, senza comprenderla, in The Naked Now.
  • Vediamo di nuovo Q, nonostante la sua almeno apparente morte in Farewell. Dal momento che l'entità è in grado di viaggiare nel tempo, è possibile che compaia a Jack dal suo punto di vista prima di quando ha un ruolo negli eventi della seconda stagione di Star Trek: Picard, però in tal caso resta il dubbio su come mai non si stupisca quando Jack gli dice che lo credeva morto: nella stagione precedente viene infatti detto che il fatto che stia morendo sia arrivato come una sorpresa per lui, che si credeva davvero immortale e non soltanto dotato di una vita molto lunga.

Produzione

  • Il titolo è stato annunciato da Terry Matalas in risposta a un fan all'inizio di aprile, con ampio anticipo rispetto alla messa in onda[3].
  • Ben prima della messa in onda dell'episodio, Michael Okuda lo ha definito «the best finale of any Star Trek series.», Terry Matalas ha risposto[4] che è necessario restare fino alla fine dei titolo di chiusura. Originariamente sia pensava a una qualche ulteriore modifica della sigla finale, che ha ricoperto grande importanza per tutta la stagione; in realtà, solo per questo episodio, quel montaggio è stato sostituito dalla scena di con Q.
  • Il penultimo e l'ultimo episodio della terza stagione sono stati trasmessi in sale cinematografiche IMAX in 10 città degli Stati Uniti il Altri eventi del 2023, contestualmente si è svolta una sessione di domande e risposte in live streaming con i protagonisti della stagione. The Last Generation è stato così mostrato al pubblico con un giorno di anticipo rispetto alla sua data di rilascio su Paramount+, il 20 aprile[5].
  • La fotografia che Jack Crusher mette nel suo alloggio per raffigurare i suoi genitori è in realtà una foto promozionale del gennaio 1988 di Gates McFadden e Patrick Stewart a un evento presso gli studi della KCET.
  • Terry Matalas ha dichiarato[6][7] che per questo episodio erano originariamente previsti altri ospiti. Ro Laren doveva riapparire, salvatasi nascondendosi nelle viscere della USS Intrepid NCC-79520 dopo gli eventi di Imposters. Alla promozione di Sette di Nove avrebbero dovuto partecipare l'ammiraglio Kathryn Janeway e il Capitano Harry Kim insieme a Tuvok. Di queste, solo l'ultima apparizione si è materializzata per una ragione molto pratica: rientrare nel budget economico.

Riferimenti

Riferimenti diretti

Riferimenti inversi

Collegamenti esterni

Interwiki

Identificativi esterni

Annotazioni