Siluro quantico

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Iconaguerra.svgArma
In originale:Quantum torpedo
In tedesco:Quantumtorpedo
In inglese:Quantum torpedo

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Siluro quantico è una delle armi più distruttive di cui è dotata la Flotta Stellare.

Il siluro quantico rappresenta la prima arma in grado di sostituire sotto tutti i punti di vista il Siluro fotonico. Le più avanzate simulazione con i siluri Mark-IX hanno indicato che il limite massimo della capacità esplosiva per la reazione di annichilazione materia / antimateria (25 isotoni), è stato raggiunto. I conflitti attuali e futuri spingono continuamente verso la costruzione di armi più versatili e più distruttive con le quali attrezzare navi stellari, basi e colonie. Il rapido sviluppo di applicazioni basate sull’estrazione di energia dal dominio spazio-temporale conosciuto come Punto-Zero ha portato alla sperimentazione nell’installazione della Flotta Stellare su Groombridge 273-2A di un dispositivo a torsione del continuum con una potenza calcolata in 52,3 isotoni.

Descrizione

Come nella storia della Fusione Indotta da Laser, la generazione di energia dal Punto-Zero inizia con una cessione di energia al dispositivo. In particolare una grande quantità di plasma ad alta temperatura viene immessa nel generatore di campo del Punto-Zero. Il meccanismo di base, sperimentato per la prima volta nel 2236, crea una membrana spazio-temporale a undici dimensioni che viene arrotolata in una stringa con una topologia di genere 1 ed estratta dal vuoto di fondo, creando una nuova particella. Il processo, generando un gran numero di queste particelle subatomiche, rilascia nello stesso tempo una grande quantità di energia. I calcoli hanno mostrato che un piccolo volume di vuoto “pulito” nella testata del siluro è in grado di produrre una potente esplosione sul bersaglio.

Un siluro quantico consiste in un guscio di schiuma di Tritanio e Duranio pressofusa di sezione trapezoidale e con una testata arrotondata per l’utilizzo nell’atmosfera. Uno strato di 7 millimetri di Terminio saldato al plasma forma un’armatura ablativa sopra una pellicola di 0,12 millimetri di Silicone – Yttirio come rivestimento antiradiazione. Il cuore del siluro è costituito dalla camera di reazione del dispositivo del Punto–Zero, realizzata da un singolo cristallo di Rodinio–Ditellenite. Due strati di Neutronio sintetico e di Duranio controllano la parte superiore e quella inferiore del contorno del campo di energia. Alla camera di reazione è agganciato l’iniziatore del Punto–Zero composto da un poloarizzatore elettromagnetico, un amplificatore di campo subspaziale e un emettitore per la distorsione del continuum. L’iniziatore del Punto–Zero è attivato dalla detonazione di un dispositivo fotonico convenzionale con una potenza di 21,8 Isotoni ottenuta tramite l’aumento dell’area di contatto della reazione materia / antimateria e tramite l’aggiunta di vapori di fluoronetici.

L’energia liberata dall’esplosione, incanalata nell’iniziatore in 10-7 secondi, alimenta l’emettitore che agisce sul dominio del Punto–Zero. Mentre la membrana subspaziale si espande per un periodo di 10-4 secondi viene creato un potenziale equivalente a circa 50 isotoni. Questa energia è trattenuta nella camera per 10-8 secondi e in seguito rilasciata tramite la distruzione controllata della camera stessa. La propulsione di un Siluro Quantico è fornita da quattro reattori a microfusione che alimentano le bobine di curvatura. Il sistema di controllo di volo è gestito da un computer ibrido costituito da un cilindro di gel bio-neurale e da una rete di nanoprocessori più veloci della luce.

La costruzione di un siluro fotonico è una procedura complessa per via dell’estrema pericolosità dei suoi componenti e per l’impossibilità di replicare molte delle sue parti che devono quindi essere costruite con metodi tradizionali. Durante la Guerra del Dominio, circa il 50% della produzione di Siluri Quantici era destinata alla stazione Federale Deep Space 9 e alla nave stellare Defiant.

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