The Impossible Box

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Ico-pic.SVGStagione 1 di Picard
Numero di produzione: 106
Première americana: {{{EpisodiData USA}}}
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DVD europeo in cui è presente l'episodio:
VHS britannica dell'episodio:
Storia: Nick Zayas
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Regia: Maja Vrvilo
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Incassi al botteghino: {{{EpisodiIncassi}}}
Durata: 54min
Titolo nella collana La pista delle stelle: {{{EpisodiPST}}}
Titolo italiano: La Scatola Impossibile
Titolo italiano scelto da Telemontecarlo: {{{EpisodiIT (TMC)}}}
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The Impossible Box è un episodio della prima stagione di Star Trek: Picard.

Picard con il suo equipaggio si incontrano infine con i personaggi impegnati al Sito di Recupero Romulano. Le relazioni personali arriveranno tutte ad una svolta e Picard dovrà affrontare le sue paure per un bene più grande, ma in suo aiuto giungerà un amico che gli deve tutto.

Trama

In una notte buia e tempestosa, una giovane Soji Asha cammina in un corridoio della casa finchè non entra nel laboratorio botanico del padre dove vede piante fiorite rigogliose. Improvvisamente sente la voce dell'uomo chiamarla e si sveglia di soprassalto.
Narek, a letto con lei, si sveglia a sua volta e le chiede se vada tutto bene. Soji gli risponde di avere fatto ancora una volta un sogno ricorrente e lui vorrebbe saperne di più. Lei chiede se lui sia veramente interessato a lei o se per qualche ragione stia cercando di capire come funziona la sua mente. Narek prosegue chiedendo se il sogno sia una creazione casuale della sua mente o un ricordo vero, ma la ragazza non è certa.
Narek suggerisce di discutere del sogno durante le videochiamate con la madre, al che lei si stupisce molto del fatto che lui sappia che lei le parla ogni sera. Narek esce dall'alloggio senza fornire spiegazioni.

Su La Sirena, Agnes Jurati spiega a Picard come le ferite di Maddox riportate su Freecloud fossero troppo gravi e, nonostante le cure mediche, il suo cuore non ha potuto reggere. Picard la consola capendo la sua difficoltà. Il discorso si sposta su Soji e sull'artefatto: Picard spiega a un inconsapevole Elnor che si tratta di un Cubo Borg abbandonato e aggiunge che i Borg non sono come Sette di Nove, che Elnor ha recentemente conosciuto. Jurati non riesce a darsi una spiegazione del perchè Maddox abbia spedito Soji proprio lì e anche Picard è stupito da questa informazione e per questa ragione, spiega, è importante investigare e scoprire la verità. Elnor percepisce che Picard non sia ansioso di arrivare a destinazione e lui conferma di non esserlo, in quanto la sua ultima visita a un Cubo Borg è stata involontaria.
Jurati racconta di Locutus e della terribile esperienza vissuta dal capitano durante l'assimilazione. Jurati cerca però di tranquillizzarlo ricordando che il Cubo è separato dal Collettivo e che, forse, i droni a bordo sono cambiati. Picard risponde bruscamente che i Borg non cambiano e che persisteranno sempre nel loro piano di conquista senza rimorsi o sentimenti.

Picard si rifugia nel suo studio olografico e chiede al computer di effettuare una ricerca a proposito di "Borg", "trattato" e . Sullo schermo l'ammiraglio sfoglia vari archivi fotografici dove trova Hugh prima e dopo l'assimilazione, oltre a una immagine di sé stesso come Locutus che lo lascia pietrificato e traumatizzato.

Primo atto

Nella notte, il capitano Cristóbal Rios si allena in solitaria con un pallone sul ponte della nave: il fracasso sveglia Jurati che lo raggiunge per vedere cosa succeda. Il capitano capisce quanto lei sia sconvolta dalla morte di Maddox, a cui era evidentemente legata, e le propone di bere insieme, ma lei per tutta risposta lo bacia e gli dice di non essere mai andata a letto con il capitano di alcunché. Jurati spiega di sentirsi vuota, senza speranza e sola, dopodiché si sporge di nuovo a baciare il capitano e lo prende per mano per tornare nell'alloggio di lei.

Narek ritorna nel suo alloggio sull'artefatto e trova Narissa Rizzo che gioca con il suo tan zhekran, una sorta di cubo di rubik romulano. L'uomo le spiega che non è un giocattolo, come lei pensa, ma di uno strumento che aiuta a focalizzare l'attenzione per meglio riflettere e ragionare. Rizzo chiede come al solito dei progressi al che Narek racconta del sogno ricorrente di Soji, argomento per cui lei lo prende in giro come se fosse una sciocchezza e annuncia che finalmente prenderà in mano lei la situazione. Narek spiega invece che il sogno è indicativo: come ogni caratteristica di un androide deve essere stato progettato e realizzato con uno scopo. A suo avviso i sogni servono a risolvere temporaneamente l'evidente dissonanza cognitiva di essere un androide (per la quale la ragazza deve avere qualche indizio ragionevole) e la sua programmazione che le fa credere di essere umana. Narek è convinto che, potendo approfondire il contenuto del sogno, potrebbe fare emergere memorie nascoste senza provocare la "attivazione" come invece successo con Dahj: le memorie potrebbero portare alla scoperta del mondo natale dei sintetici.

La Sirena sta per uscire dallo spazio che era precedentemente parte della Zona Neutrale Romulana per entrare nel territorio Romulano. Rios non è preoccupato di questa violazione dei trattati perchè è sicuro che Picard abbia un piano non solo per arrivare a destinazione, ma anche per salire a bordo del cubo senza autorizzazione e senza finire ammazzati. Jurati suggerisce di usare le sue credenziali di scienziata, ma Picard scarta l'idea perchè, anche se nessuno del personale romulano lo riconoscesse, tutti i Borg lo farebbero. Picard intende salire a bordo a carte scoperte, dipcendo la verità: spiega che il Progetto di Recupero Borg è una organizzazione indipendente come da trattato e, se riuscisse ad avere credenziali della Federazione, i romulani sarebbero obbligati a concedergli udienza con il Direttore del progetto. Rios chiede perchè mai la Federazione dovrebbe concedergli questa autorizzazione, Picard risponde che non lo farebbero per lui.

Raffi, in stato alterato dall'alcool e dal fumo, entra in plancia e annuncia che contatterà la Federazione, idea che incontra lo scetticismo di Rios. Dopo una boccata di fumo, Raffi apre un canale con Emmy, un capitano impiegata al Comando della Flotta Stellare, sua amica di lunga data. Dopo pochi convenevoli, le chiede credenziali diplomatiche per fare in modo che Picard possa salire a bordo dell'Artefatto. Emmy spiega che i lasciapassare sono riservati agli scienziati e che, ad ogni modo, la gestione Romulana del progetto rende difficoltoso l'accesso alla struttura da una persona come Picard. Raffi ribatte che, senza credenziali, si verificherà un problema quando arriveranno sul posto, in circa tre ore.
Emmy le dice di invertire la rotta immediatamente: recarsi nello spazio romulano senza permesso, infatti, sarebbe considerato un atto di guerra. Raffi è ben conscia di questo fatto e, con finto dispiacere, spiega che, anche se la Federazione negasse il suo benestare al viaggio, Picard è un personaggio così intimamente legato con la UFP che tutti penserebbero al collegamento. Emmy capisce di essere messa all'angolo e acconsente ad emettere un lasciapassare per 24 al massimo. Capendo di essere stata a tutti gli effetti ricattata dall'amica, Emmy intima a Raffi di non chiamarla mai più.
All chiusura del canale, Picard si lascia andare a un applauso, seguito da tutto l'equipaggio, per l'ottimo lavoro di Raffi. La donna, leggermente infastidita e ancora in stato alterato, si alza e cerca di recarsi malferma verso il suo alloggio. Rios la accompagna.

Secondo atto

Terzo atto

Quarto atto

Sezioni

In questo episodio…

  • Veniamo a conoscenza del fatto che la Zona Neutrale Romulana non è più vietata all'accesso delle navi della Federazione. Si dice tuttavia che dall'altra parte della stessa rispetto allo spazio federale è a tutti gli effetti spazio romulano, il che farebbe supporre una conferma del fatto che, almeno sulla carta, il territorio imperiale non abbia subito una particolare contrazione, nonostante il disastro che ha colpito Romulus.
  • Vengono menzionati i Sikariani, che avevamo visto in Prime Factors come una delle prime speranze della Voyager di tornare a casa più rapidamente, possedendo essi un traiettore spaziale. Tale strumento è ora anche nelle mani dei Borg, che hanno assimilato almeno alcuni membri di tale razza, venendo così a conoscenza della tecnologia, e la vediamo intesa come via di fuga per la regina in caso di estrema necessità; qui ne fanno uso Picard e Hugh. Si noti che, se nell'episodio menzionato si diceva che il funzionamento era garantito dalla particolare conformazione di Sikaris, qui sembra che se ne riesca a fare uso anche trovandosi nello spazio profondo.
  • Si viene a sapere che i Romulani hanno tre nomi: il nome per gli estranei, il nome per i familiari e il vero nome comunicato solo alla persona amata.

Note

  • Va bene il pathos della scena, ma quando lo strumento di Soji restituisce la stessa datazione per ognuno dei suoi oggetti, la cosa più logica da pensare in prima battuta non sarebbe un malfunzionamento dello stesso?

YATI

47

  • Lo strumento di Soji data i suoi effetti personali come vecchi di 37 mesi (37 è metà di 74).
  • Narek chiede di rintracciare l'impiegato 74983/2.

Blooper

Okudagram

Produzione

Versione Italiana

Continuity

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