The Impossible Box
Numero di produzione: | 106 |
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Prima TV su Amazon Prime Video: | |
Prima TV su CBS All Access: | |
Storia: | Nick Zayas |
Regia: | Maja Vrvilo |
Durata: | 54min |
Titolo italiano: | La Scatola Impossibile |
Personaggi e interpreti
Attori ospiti
- Hugh: Jonathan Del Arco
- Narissa Rizzo: Peyton List
- Capitano Emily Bosch: Barbara Eve Harris
- Mamma di Soji Asha: Sumalee Montano
Attori co-protagonisti
- xB al lavoro: Marti Matulis
- Giovane Soji Asha: Ella McKenzie
- xB anziano: Rico McClinton
- guardia Romulana: Charlie Newhart
Attori in ruoli non accreditati
- Dr. Bruce Maddox (immagini di repertorio): John Ales
- Regina Borg (immagini di repertorio): Alice Krige
- Giovane Dahj Asha (fotografia): Ella McKenzie
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Stardust City Rag | Nepenthe |
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The Impossible Box è un episodio della prima stagione di Star Trek: Picard.
Picard con il suo equipaggio si incontrano infine con i personaggi impegnati al Sito di Recupero Romulano. Le relazioni personali arriveranno tutte ad una svolta e Picard dovrà affrontare le sue paure per un bene più grande, ma in suo aiuto giungerà un amico che gli deve tutto.
Trama
In una notte buia e tempestosa, una giovane Soji Asha cammina in un corridoio della casa finchè non entra nel laboratorio botanico del padre dove vede piante fiorite rigogliose. Improvvisamente sente la voce dell'uomo chiamarla e si sveglia di soprassalto.
Narek, a letto con lei, si sveglia a sua volta e le chiede se vada tutto bene. Soji gli risponde di avere fatto ancora una volta un sogno ricorrente e lui vorrebbe saperne di più. Lei chiede se lui sia veramente interessato a lei o se per qualche ragione stia cercando di capire come funziona la sua mente. Narek prosegue chiedendo se il sogno sia una creazione casuale della sua mente o un ricordo vero, ma la ragazza non è certa.
Narek suggerisce di discutere del sogno durante le videochiamate con la madre, al che lei si stupisce molto del fatto che lui sappia che lei le parla ogni sera. Narek esce dall'alloggio senza fornire spiegazioni.
Su La Sirena, Agnes Jurati spiega a Picard come le ferite di Maddox riportate su Freecloud fossero troppo gravi e, nonostante le cure mediche, il suo cuore non ha potuto reggere. Picard la consola capendo la sua difficoltà. Il discorso si sposta su Soji e sull'artefatto: Picard spiega a un inconsapevole Elnor che si tratta di un Cubo Borg abbandonato e aggiunge che i Borg non sono come Sette di Nove, che Elnor ha recentemente conosciuto. Jurati non riesce a darsi una spiegazione del perchè Maddox abbia spedito Soji proprio lì e anche Picard è stupito da questa informazione e per questa ragione, spiega, è importante investigare e scoprire la verità. Elnor percepisce che Picard non sia ansioso di arrivare a destinazione e lui conferma di non esserlo, in quanto la sua ultima visita a un Cubo Borg è stata involontaria.
Jurati racconta di Locutus e della terribile esperienza vissuta dal capitano durante l'assimilazione. Jurati cerca però di tranquillizzarlo ricordando che il Cubo è separato dal Collettivo e che, forse, i droni a bordo sono cambiati. Picard risponde bruscamente che i Borg non cambiano e che persisteranno sempre nel loro piano di conquista senza rimorsi o sentimenti.
Picard si rifugia nel suo studio olografico e chiede al computer di effettuare una ricerca a proposito di "Borg", "trattato" e "Artefatto". Sullo schermo l'ammiraglio sfoglia vari archivi fotografici dove trova Hugh prima e dopo l'assimilazione, oltre a una immagine di sé stesso come Locutus che lo lascia pietrificato e traumatizzato.
Primo atto
Nella notte, il capitano Cristóbal Rios si allena in solitaria con un pallone sul ponte della nave: il fracasso sveglia Jurati che lo raggiunge per vedere cosa succeda. Il capitano capisce quanto lei sia sconvolta dalla morte di Maddox, a cui era evidentemente legata, e le propone di bere insieme, ma lei per tutta risposta lo bacia e gli dice di non essere mai andata a letto con il capitano di alcunché. Jurati spiega di sentirsi vuota, senza speranza e sola, dopodiché si sporge di nuovo a baciare il capitano e lo prende per mano per tornare nell'alloggio di lei.
Narek ritorna nel suo alloggio sull'artefatto e trova Narissa Rizzo che gioca con il suo tan zhekran, una sorta di cubo di rubik romulano. L'uomo le spiega che non è un giocattolo, come lei pensa, ma di uno strumento che aiuta a focalizzare l'attenzione per meglio riflettere e ragionare. Rizzo chiede come al solito dei progressi al che Narek racconta del sogno ricorrente di Soji, argomento per cui lei lo prende in giro come se fosse una sciocchezza e annuncia che finalmente prenderà in mano lei la situazione. Narek spiega invece che il sogno è indicativo: come ogni caratteristica di un androide deve essere stato progettato e realizzato con uno scopo. A suo avviso i sogni servono a risolvere temporaneamente l'evidente dissonanza cognitiva di essere un androide (per la quale la ragazza deve avere qualche indizio ragionevole) e la sua programmazione che le fa credere di essere umana. Narek è convinto che, potendo approfondire il contenuto del sogno, potrebbe fare emergere memorie nascoste senza provocare la "attivazione" come invece successo con Dahj: le memorie potrebbero portare alla scoperta del mondo natale dei sintetici.
La Sirena sta per uscire dallo spazio che era precedentemente parte della Zona Neutrale Romulana per entrare nel territorio romulano. Rios non è preoccupato di questa violazione dei trattati perché è sicuro che Picard abbia un piano non solo per arrivare a destinazione, ma anche per salire a bordo del cubo senza autorizzazione e senza finire ammazzati. Jurati suggerisce di usare le sue credenziali di scienziata, ma Picard scarta l'idea perché, anche se nessuno del personale romulano lo riconoscesse, tutti i Borg lo farebbero. Picard intende salire a bordo a carte scoperte, dicendo la verità: spiega che il Progetto di Recupero Borg è una organizzazione indipendente come da trattato e, se riuscisse ad avere credenziali della Federazione, i romulani sarebbero obbligati a concedergli udienza con il Direttore del progetto. Rios chiede perché mai la Federazione dovrebbe concedergli questa autorizzazione, Picard risponde che non lo farebbero per lui.
Raffi, in stato alterato dall'alcool e dal fumo, entra in plancia e annuncia che contatterà la Federazione, idea che incontra lo scetticismo di Rios. Dopo una boccata di fumo, Raffi apre un canale con Emmy, un capitano impiegata al Comando della Flotta Stellare, sua amica di lunga data. Dopo pochi convenevoli, le chiede credenziali diplomatiche per fare in modo che Picard possa salire a bordo dell'Artefatto. Emmy spiega che i lasciapassare sono riservati agli scienziati e che, ad ogni modo, la gestione romulana del progetto rende difficoltoso l'accesso alla struttura da una persona come Picard. Raffi ribatte che, senza credenziali, si verificherà un problema quando arriveranno sul posto, in circa tre ore.
Emmy le dice di invertire la rotta immediatamente: recarsi nello spazio romulano senza permesso, infatti, sarebbe considerato un atto di guerra. Raffi è ben conscia di questo fatto e, con finto dispiacere, spiega che, anche se la Federazione negasse il suo benestare al viaggio, Picard è un personaggio così intimamente legato con l'organizzazione interplanetaria che tutti penserebbero al collegamento. Emmy capisce di essere messa all'angolo e acconsente ad emettere un lasciapassare per 24 ore al massimo. Capendo di essere stata a tutti gli effetti ricattata dall'amica, Emmy intima a Raffi di non chiamarla mai più.
Alla chiusura del canale, Picard si lascia andare a un applauso, seguito da tutto l'equipaggio, per l'ottimo lavoro di Raffi. La donna, leggermente infastidita e ancora in stato alterato, si alza e cerca di recarsi malferma verso il suo alloggio. Rios la accompagna.
Secondo atto
Sull'Artefatto, Soji parla ancora del suo sogno con Narek e gli confessa che avrebbe voluto parlarne con la madre come suggerito da lui, ma dice di essersi appisolata prima di poter accennare all'argomento. Narek spiega a Soji che tutte le comunicazioni in uscita dalla struttura sono monitorizzate, come consuetudine per le installazioni romulane, e lui quindi può assicurarle che ogni sua comunicazione con la madre dura 70 secondi, tutte le sere, esattamente 70 secondi. Soji, visibilmente scossa, rifiuta questo fatto.
Musiker è molto scossa mentre entra nel suo alloggio con Rios e gli confessa tutti gli avvenimenti recenti: spiega che fra poco diventerà nonna e che probabilmente non vedrà mai suo nipote. Il capitano fa sdraiare sul letto la donna e le ricorda che "nessuno fa sempre tutto giusto"; le porta via la bottiglia e la lascia riposare, mentre lui torna in plancia.
Soji contatta di nuovo la madre per parlare del sogno e chiede se suo papà sia disponibile, ma la donna le rispodne che è impegnato in laboratorio. La ragazza spiega che pensa che ci sia qualche cosa che non va in lei: la mdre le dice che probabilmente si tratta di stanchezza per il troppo lavoro e le suggerisce di riposare. Soji è improvvisamente colta da stanchezza e non riesce quasi a tenere gli occhi aperti: prende un oggetto appuntito dal portamatite sulla scrivania e si colpisce sulla mano perché il dolore la tenga sveglia, ma anche questo espediente non funziona e la ragazza praticamente sviene.
La Sirena arriva nei pressi dell'Artefatto e le vengono notificati i termini della visita: solo Picard può salire a bordo e con l'unico scopo di incontrare il Direttore del progetto. Alla vista del cubo, Picard ha dei flashback della sua assimilazione, mentre Rios gli spiega che la nave non può atterrare: Picard dovrà teletrasportarsi a coordinate precise. Elnor è impaziente di agire, ma Picard gli intima di rimanere sulla nave e gli spiega che, se non andasse solo, non potrebbe del tutto andare.
Soji si sveglia e raccoglie tutti i suoi oggetti personali sulla scrivania dove li analizza con uno scanner. Tutto – fotografie, disegni della sua unfanzia, diari e oggetti personali – sembra essere stato prodotto circa tre anni prima. Soji è spaventata e frustrata da questa scoperta.
Picard si materializza da solo in una zona isolata del cubo ed è sopraffatto da ricordi dolorosi della sua permanenza su una astronave simile. Preso da un attacco di panico, l'ammiraglio perde l'equilibrio finché viene afferrato da due Borg. Picard cerca di divincolarsi dalla loro presa e intima loro di lasciarlo, ma una voce improvvisamente gli spiega che i due stanno solo cercando di impedire che cada. Picard si tranquillizza e, recuperato l'autocontrollo insieme all'equilibrio, si accorge che poco lontano si trova Hugh. Lo ex-Borg è incredulo alla visione dell'uomo e gli dice che, per non sapendo perché Picard si trovi lì, lui è disposto ad aiutarlo in ogni modo. Picard è sollevato nel vedere un "volto amico". I due si abbracciano.
Terzo atto
Hugh è comprensivo nei confronti dei sentimenti di Piacrd: un cubo è l'ultimo posto in cui un drone Borg liberato vorrebbe trovarsi. Alla domanda di Picard, Hugh spiega che lui ha trovato il coraggio perché, come cittadino della Federazione dei Pianeti Uniti, lui è libero di andarsene in qualsiasi momento, a differenza degli altri ex-Borg a bordo. Il Direttore spiega a Picard che i droni si chiamano semplicemente "xB" e che proprio lui gli ha insegnato come un nuovo nome possa aiutare a crearsi una nuova identità. Hugh rassicura Picard a proposito del fatto che lui non è più Locutus da molto tempo, così come il cubo adesso è l'Artefatto. Picard, sollevato, spiega che è venuto a cercare Soji, Hugh conosce molto bene la dottoressa Soji Asha e lega subito la situazione all'arrivo al Sito di Recupero Romulano del giovane romulano Narek, due settimane prima, che ha mostrato fin da subito interesse nella ragazza. Picard gli chiede di portarlo da lei appena possibile.
Nel suo alloggio, Soji spiega a NArek della sua scoperta e di come lei non possa spiegare la situazione: lui cerca di consolarla e le suggerisce che i suoi ricordi potrebbero essere stati impiantati. Le spiega anche che esiste un modo per aiutarla a ricordare: una pratica di meditazione romulana chiamata Zhal Makh. Soji ne conosce l'esistenza, ma sa anche che è vietata ai non romulani, Narek tuttavia le dice che è l'unica strada da tentare e che lui l'aiuterà.
Mentre camminano attraverso il Cubo, Picard può vedere i risultati degli sforzi di dis-assimilazione e si meraviglia della scala a cui questo processo viene fatto. Hugh spiega che i risultati non sono ottimali, ma Picard lo loda per il bene che sta contribuendo a fare. Hugh sta dimostrando che i Borg non sono mostri, ma sono le vittime del Collettivo. Hugh è rincuorato dalle parole di Picard, ma spiega che gli xB sono ad ogni modo schiavi, se non più della Regina Borg, adesso dei romulani e che restano il gruppo più disprezzato della Galassia. Picard infine ringrazia Hugh per avergli mostrato il lavoro che stanno facendo e per lui è chiaro che nessuno più di Picard può capire questo concetto. Hugh auspica anche che Picard possa diventare il portavoce dei Borg Liberi.
Nel frattempo Hugh scopre che Soji si è presa un giorno libero dal lavoro e quindi si dirige con Picard al suo alloggio.
Sulla nave, Rios si reca da Musiker con una tazza di caffè e con la richiesta di due strisce di Latinum: la donna aveva infatti scommesso con il capitano che non avrebbero trovato Soji prima che qualcuno la uccidesse, mentre Rios spiega che Picard ha appena comunicato di aver localizzato la ragazza, viva e vegeta. Musiker, ormai lucida, si chiede come mai Soji sia ancora viva, dopo quello che è successo a Dahj. L'unica spiegazione che può darsi è che la Tal Shiar necessiti qualche cosa da lei, ma che cosa potrebbe volere la polizia segreta da un Sintetico?
Narek conduce Soji a una stanza per la meditazione. All'ingresso incontrano un sub-comandante romulano di guardia che vorrebbe impedire l'accesso a Soji, Narek lo convince a farsi da parte con la minaccia di fargli perdere il suo grado.
Entrati nella stanza, Narek le dice di togliersi le scarpe e le spiega che lui tiene veramente a lui, ma che "fuori" è pericoloso mostrarsi vulnerabile, mentre lì dentro non lo è: Narek rivela allora che il suo vero nome è Hrai Yan.
Narek invita Soji a posizionarsi nel punto yut makh e a chiudere gli occhi: sul pavimento è disegnato un grande simbolo con liste di legni di colore diverso, simbolo che rappresenta un percorso su cui Soji dovrà camminare per accompagnare il viaggio nel centro della sua mente dove ci sono le verità più nascoste, i sogni.
Quarto atto
Soji inizia a raccontare il suo sogno, mentre Narek la guida ad approfondire le sue sensazioni e i ricordi con domande mirate. Narissa Rizzo osserva tutto lo svolgimento su uno schermo che mostra telecamere di sorveglianza.
Lungo il cammino, Soji incontra vari punti fissi nel percorso che la aiutano a ricordare: lu shiar, alzare gli occhi, qlam wath, lo svolgimento. Nel sogno, Soji riesce a guardare fuori dalla finestra, ma vede solo buio, pioggia e forse degli alberi, non la aiutano. Si incammina di nuovo nel corridoio e fino al laboratorio del padre: ancora una volta cerca di vedere quello che succede dietro a un muro di piante fiorite, ma la chiamata del padre le fa interrompere bruscamente la meditazione.
Narek le dice che la verità si trova in quella stanza e che il suo subconscio ha tutte le risposte. Il romulano la invita a proseguire nel percorso per raggiungere Vri Glam, il centro.
Hugh e Picard arrivano agli alloggi di Soji dove trovano tutte le sue cose sparpagliate sulla scrivania. L'ammiraglio capisce che è troppo tardi, che la ragazza sta per scoprire la sua vera natura e quindi dice a Hugh che la devono trovare al più presto. Il direttore è confuso in quanto il suo PADD gli indica che Soji non sia a bordo del Cubo, ma questo non è possibile perchè non ci sono stati trasporti all'esterno del Sito di Recupero Romulano. Picard capisce che qualcuno ne ha nascosto le tracce.
Soji riprende il suo percorso e si trova di nuovo nel laboratorio del padre, ad osservare le orchidee che lui accudisce con cura maniacale. Narek le dice che, quando si troverà al punto in cui il padre la chiama a gran voce, lei non si deve spaventare, ma restare concentrata nel sogno.
La piccola Soji, nel sogno, avanza nella stanza, come al solito il padre la richiama, ma lei non si ferma. Finalmente il sogno continua: il padre si volta, ma il suo viso è come sfocato, non è riconoscibile, lei è agitata e confusa, ma Narek le dice di procedere. Finalmente riesce a superare le piante che le oscuravano la vista e resta stupita da quello che vede. Su un tavolino vede sè stessa da adulta come fosse un burattino fatto a pezzi. Lei è atterrita da questa visione, ma Narek riesce a convincerla ad alzare lo sguardo: da una finestra sul soffitto la ragazza vede due lune rosse in cielo e una tempesta elettrica senza fine.
Dalla stanza di controllo, Narissa si congratula con il fratello per essere riuscito nel suo intento e inizia una ricerca per un pianeta che corrisponda alla descrizione di Soji.
Soji è turbata e chiede a Narek la ragione di una tale visione: il Romulano le confessa che lei ha finalmente capito di "non essere reale", di non esserlo mai stata. Soji è sempre più confusa e continua a chiamare Narek, mentre lui esce dalla stanza e la chiude dentro. Il suo tan zhekran si apre e rilascia una nube tossica a cui Soji cerca di scappare. In preda al panico, anche lei si attiva e scopre la forza per distruggere a mani nude il pavimento, arrivando fino al metallo del ponte, per poi strapparlo allo stesso modo.
Soji improvvisamente riappare sul computer di Hugh il quale spiega a Picard che apparentemente si trova a metà strada fra due ponti. Picard capisce che la sua attivazione adesso è completa e dice a Hugh di condurlo verso la sua posizione al più presto. Allo stesso tempo, Narek la segnala alla sicurezza come soggetto ostile e molto pericoloso. Durante la loro corsa, un drone riconosce Picard e lo chiama a gran voce "Locutus", prima che i due raggiungano la stanza in cui Soji entra facendo breccia nel soffitto.
Picard le spiega di essere un amico di suo padre, le mostra la collana di Dahj e e le dice di sapere cose le sia accaduto. Hugh li invita a muoversi velocemente perchè un gran numero di romulani si sta affrettando verso la loro posizione. Il gruppetto raggiunge la Cella della Regina, una stanza nascosta da paratie mobili. Hugh rivela la presenza di un Traiettore spaziale, un dispositivo che i Borg hanno ottenuto dall'assimilazione dei Sikariani, che la Regina usa per fuggire in caso di emergenza, con un raggio massimo di 40.000 anni luce. Picard contatta Musiker e le dice di incontrarsi su Nepenthe. Lei e Rios accusano ricevuta del messaggio e si preparano a partire, accorgendosi che Elnor non è più sul ponte.
Elnor, appena giunto sul Cubo, si occupa immediatamente di tre guardie Romulane armate che nel frattempo avevano raggiunto Picard, Hugh e Soji. La ragazza può adesso percepire l'avvicinamento dei rinforzi in lontananza. Hugh spiega che il dispositivo è quasi carico ed è pronto al trasporto: dice a Picard e Soji di affrettarsi, mentre lui coprirà la loro fuga. Elnor decide di restare ad aiutare Hugh, ma Picard si oppone, non volendolo abbandonare di nuovo. Il ragazzo è felice di sentire queste parole dall'Ammiraglio, ma la sua decisione ormai è presa.
Picard e Soji attraversano la soglia del Traiettore e svaniscono. Hugh ha bisogno di qualche minuto per spegnere e nascondere di nuovo il dispositivo e chiede a Elnor se può tenere a bada le guardie per il tempo necessario.
Elnor dice a Hugh di proteggersi dietro di lui e, affrontando i soldati in arrivo, li prega di "scegliere di vivere", mentre l'ingresso della Cella si chiude alle loro spalle.
Sezioni
In questo episodio…
- Veniamo a conoscenza del fatto che la Zona Neutrale Romulana non è più vietata all'accesso delle navi della Federazione. Si dice tuttavia che dall'altra parte della stessa rispetto allo spazio federale è a tutti gli effetti spazio romulano, il che farebbe supporre una conferma del fatto che, almeno sulla carta, il territorio imperiale non abbia subito una particolare contrazione, nonostante il disastro che ha colpito Romulus.
- Dal discorso di Jurati, capiamo che i Borg usavano nanosonde anche prima che ci venissero presentate in Scorpion - Part I.
- Sul cestino del pranzo di Soji Asha vediamo una illustrazione tratta dalle storie del personaggio Flotter, visto per la prima volta in Once Upon a Time.
- Veniamo a sapere che Hugh ha la piena cittadinanza della Federazione dei Pianeti Uniti.
- Vengono menzionati i Sikariani, che avevamo visto in Prime Factors come una delle prime speranze della Voyager di tornare a casa più rapidamente, possedendo essi un traiettore spaziale. Tale strumento è ora anche nelle mani dei Borg, che hanno assimilato almeno alcuni membri di tale razza, venendo così a conoscenza della tecnologia, e la vediamo intesa come via di fuga per la regina in caso di estrema necessità; qui ne fanno uso Picard e Hugh. Si noti che, se nell'episodio menzionato si diceva che il funzionamento era garantito dalla particolare conformazione di Sikaris, qui sembra che se ne riesca a fare uso anche trovandosi nello spazio profondo.
- Si viene a sapere che i Romulani hanno tre nomi: il nome per gli estranei, il nome per i familiari e il vero nome comunicato solo alla persona amata.
Note
- Dopo tutti i segreti, i sospetti e le accuse tra Soji e Narek, non è un po' inverosimile che la ragazza mantenga inalterata la sua relazione amorosa? In questo episodio li troviamo a letto insieme dopo che in Absolute Candor lui l'ha accusata di mentire e lei si è resa conto che nel suo passato esistono misteri inspiegabili. Ci aspetteremmo quanto meno un po' di prudenza da parte di Soji nei confronti del romulano.
- Il discorso di Picard sui Borg fatto a Jurati ricorda nei toni quello fatto a Lily Sloane in Star Trek: First Contact.
- Le immagini estratte dal computer di Picard dopo la ricerca comprendono:
- La USS Enterprise NCC-1701-E che attacca il cubo Borg in Star Trek: First Contact
- Il comitato romulano del pretore Neral visto in Inter Arma Enim Silent Leges
- Un drone Borg ancora da Star Trek: First Contact
- Hugh da giovane nell'ufficio del capitano in I, Borg e a bordo dell'Artefatto in The End is the Beginning
- Locutus visto dallo schermo di plancia della USS Enterprise NCC-1701-D alla fine di The Best of Both Worlds - Part I
- Secondo alcuni commentatori[1], Rios non sta usando un pallone da calcio, bensì da Futsal, più comunemente noto come calcio a cinque o calcetto.
- Dato che Narek ha potuto intercettare le comunicazioni di Soji con la madre, significa che lei effettivamente le parla da un luogo lontano. Si tratta di una donna vera che impersona la madre, oppure di una simulazione al computer? Dalle parole di Bruce Maddox in Stardust City Rag sembrerebbe vera la seconda possibilità, ma, in entrambi i casi, perché non esiste un equivalente per il padre? E dove si trova questa mamma?
- Va bene il pathos della scena, ma quando lo strumento di Soji restituisce la stessa datazione per ognuno dei suoi oggetti, la cosa più logica da pensare in prima battuta non sarebbe un malfunzionamento dello stesso?
- Inoltre, come fa lo strumento a datare ogni cosa? Per la carta e le fotografie, è possibile pensare che lo scanner in qualche modo rilevi la ossidazione. Per quanto riguarda il metallo, invece, cosa rileva? Il metallo è stato sintetizzato in una stella miliardi di anni prima, quindi non può essere la sua "creazione". Può forse stabilire la data della forgiatura? In che modo?
- Infine, possibile che lo strumento dia risultati sempre precisi al mese? Non dice mai 36 o 38, ma sempre 37. Non è sensato aspettarsi che uno strumento di qualsiasi genere non abbia una tolleranza operativa.
- Curioso vedere che Soji ricordi sé stessa come un burattino di legno: ricordiamo che, quando Data ci venne presentato in Encounter at Farpoint, William Riker lo bollò Pinocchio, subito dopo aver ascoltato il suo desiderio di diventare umano. Anche in The Measure of a Man egli, quando si trova costretto a rappresentare gli interessi di Maddox, usa la stessa espressione mostrando che è possibile spegnerlo.
- Il fatto che Picard venga fatto teletrasportare in una zona isolata del cubo non è insensato. Si tratta ragionevolmente di una precauzione presa da Hugh che, sapendo della presenza di Romulani e Borg e dei precedenti di Picard con entrambi i gruppi, ha voluto mettere al riparo il suo vecchio amico da ogni possibile minaccia e per incontrarlo, in prima battuta, da solo. I due droni che aiutano Picard, inoltre, poterebbero tranquillamente essere una scorta del Direttore.
- Non è chiaro quale sostanza o composto Narek tenti di usare contro Soji, potrebbe essere una variante delle Radiazioni thelaron che abbiamo visto in Star Trek: Nemesis.
- È probabile, anche se non certo, che il Traiettore spaziale sia il mezzo con cui la Regina è scappata dal cubo borg in The Best of Both Worlds - Part II, come lei stessa spiega, seppure in maniera criptica, a Picard in Star Trek: First Contact. Come detto da Hugh, i Borg hanno assimilato alcuni Sikariani, impossessandosi della loro tecnologia, non di tutta la razza. Questo spiega perché l'equipaggio della Voyager li abbia incontrati in Prime Factors.
- Il Traiettore spaziale come presentato in Prime Factors dipende in maniera critica dalla formazione cristallina presente nel mantello di Sikaris: i Borg evidentemente hanno trovato un modo di riprodurre questo cristallo o di svincolarne la tecnologia.
YATI
- È piuttosto assurdo pensare che una scienziata come Soji si affidi a un rituale di meditazione – romulano, per di più – invece di rivolgersi a uno psicologo professionista. Sappiamo dalla Star Trek: The Next Generation quanto la salute mentale sia tenuta in considerazione del futuro.
- Come è possibile che Elnor sia sbarcato da La Sirena e salito sul cubo senza che nessuno se ne accorgesse? Anche ammesso che il teletrasporto della nave di Rios fosse a sua completa disposizione, è strano che nessuno in plancia abbia notato la sua partenza. Di nuovo incredibile che, con tutta la sicurezza paranoica dei romulani, non abbia trovato uno scudo o un distrubatore a impedire il trasporto. Non si capisce infine come abbia saputo della posizione esatta di Picard e come l'abbia raggiunto in pochi istanti.
47
- Lo strumento di Soji data i suoi effetti personali come vecchi di 37 mesi (37 è metà di 74).
- Narek chiede di rintracciare l'impiegato 74983/2.
Blooper
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Collegamenti esterni
- The Impossible Box (episode), Memory Alpha
- Review: ‘Star Trek: Picard’ Starts Fitting The Puzzle Pieces Together In “The Impossible Box”, TrekMovie
- [REVIEW] STAR TREK: PICARD Episode 6 “The Impossible Box”, TrekNews
- 30 years after his assimilation, Picard sets foot on a Borg cube again and meets an old friend, who is glad to help., Ex Astris Scientia
- Observations in PIC: "The Impossible Box", Ex Astris Scientia
- STAR TREK: PICARD Review — “The Impossible Box”, TrekCore
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